Basilica di Santa Maria sopra Minerva
Il mio viaggio attraverso le meravigliose vetrate artistiche nelle chiese di Roma continua.
(Piazza della Minerva, 42)
Il nome le è stato attribuito perché sorge sulle antiche rovine di un tempio dedicato alla Minerva Calcidica.
La costruzione ebbe inizio nel 1280 (sembra se ne siano occupati gli stessi frati ai quali è attribuita la fabbrica di S. Maria Novella a Firenze).
Aperta al culto solo a metà del XIV sec, dopo il completamento della zona absidale, della crociera e delle navate laterali con copertura a capriate ancora visibili, per difficoltà di finanziamento e per la riduzione in altezza, si ridusse anche lo slancio tipico dello stile gotico. È basilica minore dal 1556. I lavori di restauro e di ampliamento continuarono fino alla fine del 1800 attraverso i diversi periodi storici e la basilica assunse un aspetto prevalentemente barocco ma in realtà è l’unico esempio di chiesa gotica a Roma.
All'estrema destra, sulla facciata, si trovano alcune lapidi murate, che indicano il livello dell'acqua raggiunto nelle varie inondazioni del Tevere fino al XIX secolo.
All’interno della chiesa sono conservate le tombe di Santa Caterina da Siena (sotto l'altare), Patrona primaria d’Italia e del pittore fra Giovanni da Fiesole, il Beato Angelico, dichiarato da Giovanni Paolo II "Patrono Universale degli Artisti", (sulla sinistra dell'altare), senza dimenticare la cappella Carafa, affrescata da Filippo Lippi e la statua del redentore di Michelangelo.
Santa Maria sopra Minerva è ricca di vetrate a piombo realizzate risalenti alla metà dell’800, sbalorditivo è l'effetto dei tanti rosoni presenti, nella parte alta delle navate, nella controfacciata nel transetto e nell'abside;
Nel lato facciata, si trovano 3 rosoni, quello centrale, più grande istoriato , dipinti a grisaglia (vedi foto in alto al centro) e quelli laterali che sono identici tra loro (foto in alto a sx); il rosone nella foto a dx, è posizionato a dx nel transetto insieme ad un altro nel lato opposto;
nell'abside, dietro all'altare maggiore (vedi foto a sx), tre bifore ospitano le vetrate raffiguranti i santi dell'Ordine Domenicano, su disegni di Bernardino Riccardi, dipinte a grisaglia e rilegate a piombo; mentre il disegno del rosone (foto in basso a sx) è riproposto sopra ognuna delle 3 bifore;
il rosone (foto a sx) si trova in alto nell'abside, insieme ad un altro gemello, sul lato opposto;
l'altra vetrata figurativa (foto a dx), si trova nella Cappella Capranica, dedicata alla Madonna del Rosario dal 1579, a destra dell'altare maggiore;
i rosoni nelle foto in basso, sono posizionati nella parte alta delle navate, 6 su un lato e 6 sull'altro, i disegni sono speculari.
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